Ma chi è che non è favorevole alla riqualificazione a S. Lazzaro?

[massimo bertuzzi]

Nella sezione dedicata a San Lazzaro dell'edizione de Il Resto del Carlino di oggi (3/7/2013) è stato pubblicato un altro articolo (il secondo nel giro di pochi giorni) sull'urbanistica locale non firmato e quindi presumibilmente attribuibile al Direttore responsabile Giovanni Morandi od a uno dei Vicedirettori Beppe Boni e Massimo Gagliardi (visto che altri riferimenti, sulla versione sia cartacea sia on line, non se ne trovano). Si tratta di un articolo che già dal sommario tende a dare una prospettiva mistificante di quello che sta succedendo nel nostro Comune. Infatti affermare che “l’ex sindaco Bacchiocchi” è “favorevole alla riqualificazione” induce a pensare che ci sia qualcuno che favorevole non lo è, e vorrei tanto che il Direttore indicasse chi sono codeste persone (che lui evidentemente deve aver intervistato).

L’articolo si apre con l’ennesima elencazione (in stile Macciantelli) che magnifica i meravigliosi interventi di riqualificazione previsti per Idice, dimenticandosi ovviamente di menzionare a fronte di quali concessioni gli attuatori si sono resi disponibili a realizzare questi interventi (un po' di fact checking non guasterebbe). L'articolo esce poi dal virgolettato e il Direttore dichiara che in effetti sarebbero previsti anche 580 nuovi alloggi (in realtà, almeno dai documenti fino ad ora approvati, gli alloggi previsti ad Idice sono 668 più altri otto già dichiarati “in costruzione” sul sito della Coop Murri, per un totale di 676) e che “alcuni residenti” vorrebbero un futuro diverso, “esprimendo perplessità soprattutto sulla realizzazione dei nuovi complessi abitativi”.

L'articolo prosegue poi con alcune singolari considerazioni dell’ex sindaco che vede una “prospettiva di ridefinizione della realtà di S. Lazzaro portale verso l’Imolese della città metropolitana” (forse un po’ come nel ‘600 Macao era la porta sulla Cina per il Portogallo).

Ovviamente l'articolo non riporta alcuna intervista a cittadini. E, in assoluto, il quotidiano continua a non riportare in alcun modo quanto è successo nelle due assemblee precedenti convocate sul tema di Idice, per non parlare poi della manifestazione di piazza che ha visto coinvolti centinaia di cittadini. Anzi, dipendesse dai rendiconti del quotidiano, parrebbe che a S. Lazzaro non esista alcun forte movimento di opposizione, che nella realtà invece esiste e si è consolidato anche proprio per difendere il territorio sanlazzarese, e che alle elezioni amministrative del 2009 ha raccolto quasi il 10% dei consensi, attestandosi come terza forza politica comunale.

Non si chiede qui certamente che la stampa sposi questa o quella posizione sui singoli argomenti di attualità politica, ma è lecito richiedere che essa garantisca la libera e completa informazione (almeno da parte di un giornale che si dichiara non schierato) riportando anche manifestazioni e opinioni che nei suddetti interventi urbanistici non riconoscono un'opera esclusivamente di "riqualificazione".

Infatti, se solo il Direttore avesse la bontà di voler approfondire almeno un po’ l'argomento, scoprirebbe che non si tratta di volere o meno la "riqualificazione di Idice" ma di capire a quali costi (ambientali, economici, di viabilità, ecc.) a carico della comunità questa riqualificazione venga fatta. Come già scritto in questo precedente post, nonostante l’elenco di opere presentato dall'Amministrazione Comunale riporti un saldo positivo di circa 11 milioni di euro, a ben vedere solo 800.000 euro sono dedicati a opere a servizio della frazione (mentre tutte le altre sono funzionali agli ampliamenti previsti dal POC; quindi, se non si fanno le nuove abitazioni, sono completamente inutili). È da qui che nasce la domanda che (l'ignorato) movimento sta ponendo da tempo: "ha senso cedere ettari di pregiato terreno agricolo e di altissimo valore paesaggistico per rifare solo qualche (pur legittimo) marciapiede?".

Domanda che acquista ancora più significato dopo che l'attuale sindaco Macciantelli ha presentato anche i lavori di “riqualificazione di Piazza Bracci”. Lavori che, almeno per ora, si limitano alla realizzazione di un “molo urbano” (ovvero una passerella di legno larga 8 metri) sul lato chiesa del Parco 2 Agosto (spesa prevista 820.000 euro, IVA compresa). In merito a interventi veri e propri sulla piazza e sulla tanto contestata fontana (“l’aib” per i sanlazzaresi) per ora non si hanno certezze.

Ma allora perché il progetto di riqualificazione non è stato proposto invece per migliorare le condizioni di Idice? Perché non si è deciso di concentrare su quella frazione gli sforzi e i finanziamenti resi disponibili dalla Regione?

Perché indire un bando di progettazione per “rifare il salotto”, che non sarà certamente una bellezza - lo ammettiamo - ma che comunque non ha mai generato problemi rilevanti, mentre quelli della frazione sono evidenti e sotto gli occhi di tutti? (con, al primo posto, l’attraversamento della via Emilia, che potrà essere risolto solo dopo il tanto promesso completamento della “complanare nord”).

Perché poi decidere di spendere soldi pubblici per rifare il Parco 2 Agosto quando, in definitiva, sembra andare abbastanza bene a tutti cosi? Perché non ci si prende la briga di chiedere ai cittadini se la ritengono una spesa sensata?

Perché invece non spendere quegli 820 mila euro per dare una sistemazione decente a Idice?

Come si può vedere, di domande ce ne sono diverse. Alla stampa (e al Carlino in particolare) si chiede solo di riferirne e non tacerne.

Massimo Bertuzzi

Capogruppo consiliare

Comune di S. Lazzaro di Savena