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l'altro punto di vista

Da una Amministrazione Comunale che considera “ingombro di patrimonio pubblico che non ha utilizzo”(*) un giardino pubblico (che con i suoi alberi fornisce invece un significativo contributo all'assorbimento degli ossidi di carbonio prodotti dal traffico cittadino), non ci si poteva o doveva aspettare altro: gli alberi, non appena presentano un qualche problema, vanno abbattuti. E in fretta.

È andata così con una quercia che si trovava, da oltre un secolo (viste le sue dimensioni), in un campo ai confini con via Martiri di Pizzocalvo. A questa quercia si interessò anni fa RFI che, congiuntamente alla TAV, ne chiedeva l’abbattimento per poter passare (proprio li) con una linea ad alta tensione. I proprietari si opposero e la questione è ancora pendente al TAR.

Con le nevicate del 23-24 febbraio scorso la quercia subisce dei danni a causa del peso della neve e i proprietari si attivano per verificare la possibilità di metterla in sicurezza. Possibilità che viene loro prospettata da un consulente, che suggerisce una cerchiatura del fusto. Le querce, si sa, sono longeve e hanno delle grandissime capacità di ripresa. Mentre la proprietà si sta organizzando per mettere in sicurezza l’albero, il 6 marzo, nelle ore centrali della giornata interviene il Comune che, senza nemmeno interessare i proprietari, abbatte la quercia.

"Era pericolosa!" hanno risposto ad una interrogazione del nostro consigliere Massimo Bertuzzi in Consiglio Comunale. Perché non è stata mandata una comunicazione alla proprietà? Perché su un’area privata è intervenuto il Comune? Perché non è stata seguita la procedura corretta, che sarebbe consistita nell’inviare un avviso ai proprietari, al fine di procedere alla messa in sicurezza della pianta?

A tutte queste domande non è stata data risposta. In cambio è stata fatta recapitare la cosiddetta “perizia”. Poche righe:

Problematiche: in seguito alle nevicate del 23 e 24 febbraio 2013, la quercia si è spaccata all’inserzione delle branche primarie a causa del peso della neve accumulata sulla chioma.

Questa spaccatura inizia ad 1 metro da terra fino a 2,5 metri (inserzione); la fessurazione è molto ampia ed interessa la base di tutte le branche primarie.

La situazione creatasi è molto pericolosa perché la pianta non ha più la chioma stabile e, in caso di sollecitazioni esterne (maltempo), una parte della chioma può cadere in strada.

Qualsiasi intervento per consolidare la pianta non sarebbe risolutivo in quanto la struttura della pianta è notevolmente compromessa e nel tempo, nella ferita provocata dalla spaccatura, inizieranno processi di carie che indeboliranno ulteriormente la struttura della pianta.

Pertanto se ne consiglia l’abbattimento urgentemente per evitare pericoli per la circolazione stradale.

Si noti tra l'altro che l’abbattimento è avvenuto il 6 marzo, mentre il documento risulta essere stato redatto il giorno successivo (file/proprietà/statistiche/data creazione: giovedì 7 marzo 2013 16.30.00).

Tempi duri per certe piante da parc..., pardon, da ingombro.

* Parole testuali tratte dall'intervento del Sindaco in Consiglio Comunale, quando si discusse della vendita del parco di via Poggi.

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