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l'altro punto di vista

 Un centro studi promosso dall'ex sindaco di Bologna, nonché ex senatore Pd, Walter Vitali, ha elaborato un Atlante del consumo del suolo, per denunciare che si è costruito troppo, con il risultato che c'è un numero eccessivo di case rispetto al numero delle famiglie; l'auspicio è che non venga reso edificabile ulteriore terreno agricolo.

Il giornale L'unità ha ospitato un articolo del professor Campos Venuti, urbanista padre di piani regolatori di importanti città, a sostegno della tesi dell'Atlante. La pagina del giornale ospitava anche le opinioni dei sindaci di Casalecchio e San Lazzaro -i due comuni più grandi ai confini di Bologna- sotto il titolo "Ma noi sindaci di oggi non c'entriamo".

Il titolo, ovviamente, non l'ha il giornale. Ma i sindaci devono averlo gradito molto, giacchè riversa su altri la responsabilità di ciò che l'Atlante denuncia.

Almeno nel caso del sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, quel titolo non corrisponde, però, alla realtà. Cosa dice Macciantelli nell'intervista? Ecco il suo pensiero: "Se mi si chiede: nel passato si è costruito troppo? la risposta è si. Se mi si chiede: in futuro si costruirà di più? La mia risposta è bisogna evitarlo. Però dovrebbe essere chiaro che, al momento, stiamo parlando dei Prg del passato. L'urbanistica lavora sulla logica degli effetti a distanza". È un tentativo, un po' da arrampicata sugli specchi, in verità, di chiamarsi fuori, incolpando il precedente sindaco di San Lazzaro, Aldo Bocchiocchi, delle migliaia di nuove case che vengono e verranno costruite in paese.

Non è così. Macciantelli è sindaco di San Lazzaro da ben nove anni, durante i quali sono state prese in campo urbanistico decisioni con un grande impatto cemetificatore e sul consumo di territorio agricolo. Egli ereditò da Bacchiocchi un piano di riqualificazione urbano (il cosiddetto Pru1) che aveva una sua originaria e teorica razionalità. Lo sostituì con un nuovo piano di riqualificazione (Pru2) la cui attuazione ha cementificato e cementificherà nuove aree, con continaia di nuovi appartenenti.

Ma non è questa la decisone urbanisticamente più impattante che l'amministrazione Macciantelli ha preso. È stato approvato un piano strutturale comunale (psc), in sostanza un nuovo piano regolatore, che prevede la realizaziazione, in aperta campagna, migliaia di appartamenti e una grande area di infrastrutture sportive. Per realizzare una parte di quel piano sono già stati assunti gli atti amministrativi di attuazione. È disposto ad evitare che producano i loro effetti?

Macciantelli parla con leggerezza dei Prg del passato, come se fosse il sindaco che verrà, quello che sarà eletto il prossimo anno (Macciantelli sta facendo il suo secondo mandato, e non potrà essere rieletto). Il Prg di cui si parla "al momento" è il suo Prg, non quello di un altro; ed è un Prg non certo a risparmio di territorio.

È vero, le decisioni urbanistiche lavorano sulla distanza: la responsabilità non è, però, di chi deve gestirne gli effetti, bensì di chi ha assunto quelle decisioni. Ma chi le ha assunte, se non ha forza o la volontà di rimetterle in discussione, ha, almeno, il coraggio di assumersene la responsabilità?

Raffaele Lungarella

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Commento da noi cittadini su 13 Aprile 2013 a 17:35

Da questo link il collegamento alla pagina di Laboratorio urbano con la raccolta degli articoli sull'argomento

Salviamo il paesaggio

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Sabato 29 Ottobre abbiamo dato vita formalmente ad un nuovo importante soggetto nazionale: il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e al contemporaneo avvio della nuova campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori".

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