Ancora sulla crisi immobiliare

[noi cittadini]

Alla domanda posta dal comitato promotore del referendum: "Perché non procedere ad un attento ed approfondito censimento, che verifichi l’esatta consistenza del patrimonio abitativo, al fine di capire a quanto ammontano gli alloggi sfitti, invenduti e non utilizzati prima di decidere di costruirne dei nuovi?", il Sindaco ha risposto: “È un suggerimento utile, che riguarda una situazione di cui tenere conto, anche se forse tale aspetto, a San Lazzaro, non ha presentato, sin qui, problematiche analoghe a quanto risulta altrove” (vedi risposta completa). Questa risposta fa il paio con quanto dichiarò il dirigente Mari in commissione urbanistica che, ad una analoga domanda rivolta dal nostro consigliere comunale, rispose che si poteva ritenere che a S. Lazzaro non esistesse il problema di case sfitte. In pratica, vuol dire che, pur se nessuno ha fatto ricerche o ha verificato lo stato del patrimonio abitativo, “si ritiene” che a S. Lazzaro il problema non ci sia. Arriva invece adesso la dichiarazione di Marco Perrina, responsabile UPPI di S. Lazzaro, che segnala «ho in mente almeno 4 condomini di pregevole fattura tra la Cicogna ed Idice completamente ultimati, ma altrettanto vuoti». A questi condomini ovviamente andrebbero aggiunti anche i molti ancora vuoti, realizzati nell’area compresa tra via Caselle e via Poggi.

Alla luce di ciò, la risposta probabilmente più corretta alla domanda del comitato pro-referendum potrebbe suonare così: "Non facciamo il censimento perché altrimenti i numeri ci consiglierebbero di bloccare tutte le nuove costruzioni, come Nomisma d’altra parte sta sostenendo da tempo"...

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[noi cittadini]

Un nuovo articolo sulla crisi del marcato dell'edilizia che dovrebbe, una volta di più, far pensare