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l'altro punto di vista

 Il Corriere Bologna del 30 maggio ha pubblicato un articolo sulla manifestazione del prossimo 4 giugno a San Lazzaro (ore 18 piazza Bracci) organizzata contro la grande colata di cemento a Idice.

È un articolo prezioso per diffondere la notizia sull'iniziativa: probabilmente resterà l'unico. Il Resto del Carlino, che ha una pagina di cronaca locale su San Lazzaro, difficilmente ne parlerà: rischierebbe di perdere la collaborazione preziosa del sindaco Macciantelli, suo columnist.

L'articolo del Corriere è importante non solo perché permette agli esponenti della lista civica "Noi cittadini" di illustrare le ragioni della loro opposizione alla colata, ma anche per lo spaccato del pensiero del sindaco che ci offre.

Dice Macciantelli: il piano attuativo, che permetterà di costruire un nuovo paese di 600 appartenenti, è stato approvato dal consiglio comunale. Non è vero: è stato approvato solo da lui e dai suoi assessori. Se è tanto tranquillo della bontà della scelta fatta, perché vuole darne la responsabilità anche al consiglio comunale?

Dice Macciantelli: oltre alle abitazioni saranno costruiti una scuola, un impianto sportivo e un teatro. Essendo strutture pubbliche vuole, forse, fare intendere che saranno costruite senza spese per il comune. Non è vero che ai cittadini non costeranno nulla. La scuola sarà realizzata con i soldi che i costruttori dovrebbero pagare al comune come oneri di urbanizzazione. Il teatro costituisce una novità, perché negli atti del piano urbanistico attuativo di Idice non se ne parla, al contrario di quello che avviene per il centro sportivo. Ma per tutte e due queste strutture la domanda è: come verrà finanziata la loro realizzazione? Facendo costruire altre abitazioni?

Dice Macciantelli: "L'ostilità al piano non fa onore alle ragioni di chi la esprime: delegittimare la pianificazione dei Comuni è un errore, perché i Comuni non sono un intralcio all'affermazione dei valori ambientali, ma sono il primo presidio a favore della comunità". Ma che confusione fa? La sua è una difesa che raschia il fondo della logica. Che c’azzeccano i Comuni come primo presidio della comunità con la colata di Idice?

Forse che criticare le scelte fatte dai sindaci significa mettere in discussione le istituzioni? Se così fosse, Macciantelli dovrebbe bacchettare tutti i suoi compagni di partito quando, nei Comuni in cui sono all'opposizione, criticano le scelte di chi governa. In realtà la maestà che Macciantelli pretende non sia lesa non è quella dei Comuni in quanto istituzione, bensì la sua di sindaco per le scelte – ritenute sbagliate da chi le critica- fatte dall'amministrazione di cui è a capo. È, il suo, un tentativo di far passare chi critica le scelte che egli ha fatto come sindaco come un irresponsabile che attacca il comune, come se le decisioni fossero prese impersonalmente dall'istituzione in maniera neutra e automatica.

Da dove ricava Macciantelli la convinzione che la critica alla prima colata del suo Psc è un errore che delegittima la pianificazione? L'errore lo commette lui nel ritenere legittima la pianificazione territoriale a condizione che nessuno ne critichi le conseguenze. Quella che viene rivolta alla colata di cemento a Idice è una critiche ai risultati della pianificazione, non allo strumento in sé. Ciò che, ai promotori della manifestazione del 4 giungo prossimo, non va bene è che in città si costruisca senza necessità e che a Idice si trasformi da agricolo in qualcosa altro un terreno di superficie enorme (pari, è stato calcolato, a 37 campi da calcio per 11 giocatori).

Con lo schema di ragionamento del sindaco, se egli domani dovesse porre un limite di velocità su una strada, e qualcuno osasse criticare quella decisione,  non ci sarebbe da stupirsi se fosse accusato di essere contro le automobili.

Raffaele Lungarella

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Commento da caterina su 31 Maggio 2013 a 17:49

si potrebbe anche lanciare una petizione tramite http://www.change.org/it

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