Noi Cittadini

l'altro punto di vista

Ben vengano tutte le iniziative e i progetti che servono per incentivare i sistemi di trasporto alternativi all'auto, e quindi l'attivazione del servizio di bike sharing non può che avere effetti positivi, ritengo però che un servizio del genere svolga un ruolo complementare all'interno di un sistema complessivo di sviluppo della mobilità ciclabile, e se, come sempre sentiamo ripeterci, le risorse sono scarse, avrei preferito che questi fondi fossero stati investiti in opere con un effetto più diretto sulla rete.

Perché è proprio lo sviluppo di una rete sicura di percorsi ciclabili (come abbiamo fatto in Consiglio con il nostro ordine del giorno che proponeva la nostra proposta di rete ciclabile) che consentirà di raggiungere una quota consistente di trasferimenti casa-lavoro e casa-scuola affinché si possano produrre effetti sensibili sulla qualità dell'aria e del miglioramento della circolazione.

Insomma, avviare ora il bike sharing, servizio rivolto principalmente ad utilizzatori saltuari della bicicletta, è un po' come acquistare i mobili prima di aver terminato la casa, i mobili serviranno di sicuro ma prima è necessario completare l'edificio

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Commento da Pier Giorgio Ercolini su 22 Maggio 2013 a 9:11

Sul bike sharing a san lazzaro sono abbastanza critico e ritengo che sia
solamente pubblicità elettorale.
Pongo le seguenti qestioni :
1) Il centro
di san lazzaro è più o meno grande come un francobollo_ bike sharing su
dimensioni minime di città almeno come bologna.
2) Prendere una bici in via
della repubblica, per andare dove ? In via Jussi ? In via Kennedy ? A idice
oppure a Bologna ? Nei primi due casi, molto meglio andare a piedi, negli altri
due ,molto più comodo l'autobus

3) Bike per andare in stazione ? E dove lasciano la macchina gli utenti dato che non c'è nelle vicinanze un parcheggio gratuito ?

3bis) fra meno di un annon sarà pronto il parcheggio auto alla stazione,secondo voi che mezzo utilezzeranno le persone ?

4) Bike per i turisti di San Lazzaro ? Per vedere le bellezza della nominata città d'arte ?


Se ci pensiamo bene, anche i possibili
utenti del bike sharing sono difficilmente individuabili, non certo i signori/le
signore di una certa età e neppure i teenager.. insomma se qualcuno mi dice chi
usa a SL il bike sharing, mi fa un favore. Di fatto tutte le volte che passo da
via della repubblica, le bici sono tutte pacheggiate.
Pier Giorgio

Commento da Stefano su 15 Maggio 2013 a 18:29

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A tal proposito, credo sia utile fare alcune considerazioni.

PRO

- Ben venga il bike-sharing come ulteriore (ma non unico) tassello per incentivare la mobilità ciclistica.

- Ben venga anche il fatto che l'alimentazione delle batterie delle biciclette elettriche provenga dai pannelli fotovoltaici (cfr. stazioncina SFM).

- Ben venga il fatto che non si sia commesso l'errore compiuto a Bologna, dove invece si utilizzano biciclette pubbliche dal telaio estremamente pesante, che vengono prelevate da stalli a serratura che costringono gli utenti a riportarle nello stesso punto dal quale sono state prelevate (mentre a Milano, ad esempio, il sistema di bike sharing è organizzato in modo che la bici possa essere lasciata in qualsiasi parcheggio cittadino).

- Ben venga il fatto che con una sola tessera magnetica dovrebbe essere possibile utilizzare le biciclette pubbliche in tutte le città aderenti al progetto (quindi non solo nel proprio Comune).

CONTRO

- L’auspicio è che l'istituzione del bike-sharing non diventi però una scusa per non promuovere il trasporto su treno delle proprie bici (es: mi risulta che la Regione abbia acquistato 12 convogli di tipo ETR 350 a percorrenza locale contenenti 18 posti bici, ma ad alcuni mesi dalla presentazione nessuno di questi convogli sembra ancora circolare).

- Per quanto rappresenti un utile tassello per incentivare un certo tipo di utenza a migrare dall'uso del veicolo motorizzato privato all'intermodalità treno+bici, il bike-sharing difficilmente riuscirà ad avere la capillarità necessaria a servire tutti i cittadini (non ci riesce neanche nelle città europee che lo hanno adottato da anni e dove la media degli utenti della bici è superiore a quella locale). Sarebbe meglio quindi aumentare le possibilità per l'utente di trasportare la propria bicicletta sui treni. A tal proposito, dalla Carta dei Servizi 2012 di Trenitalia nelle varie regioni si evince che l'Emilia-Romagna è tra le ultime nella percentuale di treni con servizio di trasporto bici (v. sintesi QUI), dato peraltro in forte ribasso rispetto al passato (dall'85% al 45%).

ALTRO

- Per promuovere l'uso della bicicletta per le percorrenze casa-scuola, casa-lavoro e casa-uffici (tutti tragitti in buona parte con distanza inferiore ai 5-6 km e quindi facilmente percorribili in bici), occorre anche creare (dove non ce ne sono) o potenziare (dove già ve ne siano dei tratti) i collegamenti ciclabili in sicurezza, specie tra capoluogo e frazioni. A tal proposito, bene ha fatto Bertuzzi a ricordare il progetto studiato e presentato da Noi Cittadini all'Amministrazione, di cui però si sono perse le tracce e che il recente PGTU ha recepito solo parzialmente per ciò che concerne il tratto capoluogo-Idice.

- Restano inoltre ancora oscure le intenzioni di RFI, Comune di San Lazzaro e Comune di Bologna su come intendano risolvere l'attraversamento ciclabile della futura rotatoria "Furla" prevista all'intersezione delle vie Bellaria-Altura-Canova.

- Ancora poco chiaro è anche come il Comune di San Lazzaro intenda risolvere l'attraversamento ciclabile della futura rotatoria "Globo" (via Emilia-Fondé-Moro).

- La mancata realizzazione della passerella sul torrente Idice (così come recentemente annunciato in un incontro pubblico) potrebbe far persistere il problema dell'attraversamento in sicurezza in bici del torrente.

- Come già da più parti segnalato, il progetto di pista ciclabile di via Montebello non è una soluzione per la mobilità quotidiana di congiungimento tra capoluogo e la frazione di Castel de’ Britti ma è utile esclusivamente alla mobilità da diporto.

- Occorre inoltre potenziare l'installazione di valide rastrelliere per bici in tutto il Comune, che garantiscano la sicurezza anti-furto e al contempo consentano di mantenere un certo decoro estetico alla cittadina.

- Infine, come già sta avvenendo in altri Comuni, potrebbe essere utile valutare anche a San Lazzaro l’applicabilità delle “zone 30” in quelle aree urbane residenziali in cui non è fisicamente possibile creare percorsi ciclabili. Questa misura tutelerebbe non solo il ciclista ma anche il pedone (e che la questione non sia il vaneggiamento di qualche integralista anti-auto lo dimostrano le esperienze riprese anche dal sito della Provincia di Bologna in questi giorni).

 

A mio avviso, per perseguire la strada della promozione della mobilità ciclistica (in particolare) e sostenibile (più in generale), quelle indicate sopra sono le misure minime che l’Amministrazione Comunale (e quella Regionale, per gli ambiti che le competono) dovrebbe adottare. Diversamente, il bike-sharing rimarrà solo un tassello di un puzzle non completato.

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Commento da noi cittadini su 15 Maggio 2013 a 14:00

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Oggi il Resto del Carlino raccoglie alcune opinioni in merito.

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Salviamo il paesaggio

Forum Italiano dei Movimenti Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori

Sabato 29 Ottobre abbiamo dato vita formalmente ad un nuovo importante soggetto nazionale: il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e al contemporaneo avvio della nuova campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori".

Il resoconto della giornata su questo link

mentre su questo link la registrazione filmata degli interventi principali

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