Unione dei comuni, chiediamolo ai cittadini

[massimo bertuzzi]

 Amministrazioni comunali in scadenza di mandato sono chiamate a decidere sul futuro dei comuni, su come saranno definiti i confini dell'unione comunale, su quali saranno i suoi compiti e sulla sua forma organizzativa.

Un percorso definito dall'alto dall'amministrazione regionale che con una legge ha obbligato non solo le amministrazioni a formare le unioni (e su questo non ci sarebbe nulla da dire) ma anche come e quando farlo e soprattutto ha di fatto disegnato confini inamovibili.

Ora le nostre amministrazioni si trovano nelle condizioni di dover solamente ratificare decisioni già prese dall'alto, ma quel che è peggio è che è completamente mancato l'ascolto dei cittadini interessati che verranno forse consultati solo a giochi già fatti, anche ammettendo il valore della democrazia delegata (su decisioni così importanti noi preferiremmo la democrazia diretta) è da sottolineare che nessuno dei rappresentanti eletti nei consigli comunali, e soprattutto nessuno dei Sindaci, ha presentato una proposta in merito durante la campagna elettorale nessun programma elettorale di mandato conteneva una proposta di questo tipo e di questa portata (un'unione che taglia a fette la provincia senza un criterio comprensibile ai più, ancora dobbiamo capire quali omogeneità possano condividere S. Lazzaro e Monghidoro).

Il dibattito si sta svolgendo ora all'interno di ogni consiglio comunale senza che nessuno abbia previsto un momento di confronto collettivo, partiamo da li cominciamo a confrontarci tra consiglieri per cercare di capire se e come si intende aderire alla proposte e se e come presentare la proposta ai cittadini (in allegato la nostra lettera inviata a consiglieri e sindaci dei comuni interessati lettera ai Consiglieri.pdf).

Ci stiamo avvicinando alle elezioni amministrative questo potrebbe essere un buon argomento sul quale i candidati dovrebbero confrontarsi.