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l'altro punto di vista

Martedì prossimo 25 gennaio, il consiglio comunale è chiamato ad approvare un aumento di capitale di HERA spa di 140 mil. di euro HERA%20delibera.doc , aumento che deriverà dalla conversione, tra tre anni, di obbligazioni emesse nel novembre scorso.Il motivi di questo aumento di capitale ci sono stati illustrati dal Presidente del comitato territoriale (la vecchia S.O.T. di Bologna e provincia) l'ex sindaco di Casalecchio Castagna, Hera deve aumentare il capitale per affrontare nuovi investimenti, spiegazione che non ci ha molto convinto e abbiamo cercato di approfondire l'argomento.Il primo documento trovato è un comunicato della società che annuncia l'emissione dei bond cs_Hera_lancio_bond.pdf, documento infarcito di termini tecnici difficilmente interpretabili da un non esperto di questioni borsistiche, quello che appare è, alla fine, la classificazione del titolo da parte della società Moody's in categoria A3, abbiamo quindi avviato una nuova ricerca (san google è veramente d'aiuto) per capire cosa significasse questa classificazione, i documenti trovati Rapporti_Moodys.pdf sono purtroppo scritti in un inglese tecnico ma quello che appare chiaro è che: fino al luglio 2009 Hera era classificata A1 ma, considerato l'elevato dividendo che la società attribuisce agli azionisti non suffientemente finanziato dai guadagni, il passivo era in costante aumento (500.000.000 €) e quindi Moody's provvedeva a declassare il titolo da A1 a A2. Stessa cosa succede nel 2010 il debito sale a 1.200.000.000 € e così arriva la seconda declassificazione da A2 a A3, anche perchè adesso il debito è superiore al capitale versato di circa 120.000.000 €, e non ci pare proprio casuale che l'aumento di capitale sia proprio di 140.000.000 €.Perchè quindi, abbiamo chiesto al presidente Castagna, Hera distribuisce dividendi superiori alle sue possibilità andando così in passivo? La risposta è stata, perchè così il pensionato che si trova ad investire in titoli sceglie il nostro perchè offre maggiori dividendi, risposta che ci è parsa veramente pessima, chi investe in questo tipo di titoli non cerca dividendi ma stabilità (tant'è vero che il titolo Hera è consierato alla stregua dei titoli di stato "Hera is considered a Government Related Issuer") noi crediamo invece che i dividendi sovradimensionati siano richiesti dai comuni che hanno bisogno di liquido per i bilanci (infatti proprio Castagna ha più volte sottolineato, durante la sua illustrazione, l'importanza dei dividendi per le amministrazioni locali), issomma come sempre più spesso accade "pochi maledetti e subito" e ai problemi di bilancio futuri ci penseranno le prossime amministrazioni.Intando dentro tutto questo ambaradam il consiglio comunale si trova a dover discutere di temi di mercato azionario che non gli competono di certo mentre del fatto che le aree gestite da Hera presentano livelli di raccolta differenziata tra i più bassi del nord Italia e quindi con le tasse più alte, vedi l'articolo apparso sul settimanale Terra dell'Assessore all'ambiente di Sasso Marconi Hera__profitti_meno_servizi.pdf.

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Commento da noi cittadini su 31 Gennaio 2011 a 10:10
Commento da massimo bertuzzi su 27 Gennaio 2011 a 16:29

Comunicato congiunto delle liste civiche di S. Lazzaro, Castenaso, Medicina

 Hera SpA e gli apprendisti stregoni della finanza

In questi giorni Hera SpA sta chiedendo ad alcuni Consigli dei Comuni soci la ratifica di una sua operazione di aumento di capitale. Il succo che si può trarre da questa ennesima operazione di marketing è che gli apprendisti stregoni della finanza amministrativa hanno cacciato le municipalizzate in un vicolo cieco dal quale sarà molto difficile uscire; infatti, fin da metà degli anni novanta, le uniche parole d’ordine propinate a Consigli Comunali e Cittadini da parte di Giunte e Sindaci, sono state mercato e privatizzazione; si perchè visto che i servizi pubblici non funzionavano, o meglio non funzionavano in maniera soddisfacente, la risposta della politica, che quei servizi governava, non è stata “abbiamo lavorato male cerchiamo di fare funzionare meglio le cose” ma “solo una gestione in mano a privati può salvare la situazione” insomma una chiara dichiarazione di inettitudine che cercava risposte ed aiuto nella chimera del “mercato” che tutto può e tutto regola. “Solo grandi manager potranno aggiustare le cose”, si diceva, e gli esempi non sono mancati: Alitalia, Ferrovie, Telecom e, anche la rossa Emilia-Romagna non è stata da meno. Nasce infatti qui la multiutility Hera S.p.A. con la quale, non solo si crea un Moloch che, a causa della sua dimensione, allontana il gestore dei servizi dai territori e dalla gente, ma anche le foglie di fico delle società territoriali, che dovevano ovviare a questo problema, sono state eliminate (ovviamente senza sentire il parere dei Comuni) ed addirittura la si è quotata in borsa, trascinando le amministrazioni pubbliche all’interno del mercato azionario.
In questo modo, le aziende, e i loro capitali, costituite e costruite con i soldi pubblici, sono state trascinate all’interno di un sistema di quotazioni con rialzi e ribassi (soprattutto ribassi).
Cosa sta succedendo ora?
I manager (che a volte sono gli stessi che hanno fatto questa meravigliosa operazione nell’allora veste di politici) stanno gestendo la società, non certamente al meglio, visto che il deficit è passato dai 500 milioni di euro del 2009 al 1.200 milioni del 2010, provocando una diminuzione dell’affidabilità del titolo con conseguente declassamento delle società di rating. Occorre quindi correre ai ripari, ovvero vengono emesse delle obbligazioni (purtroppo di aziende che hanno “ricapitalizzato” con bond per pareggiare i conti in Italia ne abbiamo largo esempio). E i Comuni che fanno? Nulla, i Consigli Comunali sono chiamati in questi giorni a votare un documento che approva, in sostanza ratifica, l’aumento di capitale, decisione già presa in altri luoghi e da altre persone. Questo aumento, come primo risultato, provocherà ovviamente un maggior peso del capitale privato nella società.
Intanto come sia “migliorato” il servizio è sotto gli occhi di tutti. Solo per restare nel campo dei rifiuti si può affermare che, in molte parti del nord Italia, la raccolta differenziata ha già superato quota 70%, con una spesa pro capite di poco sopra ai 90 euro, mentre nella nostra zona siamo mediamente intorno al 40% con un costo di oltre 130 euro; ci paiono risultati tutt’altro che positivi.
Insomma la gestione dei manager, se da un lato non ha certo miglior...

 

Salviamo il paesaggio

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Sabato 29 Ottobre abbiamo dato vita formalmente ad un nuovo importante soggetto nazionale: il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e al contemporaneo avvio della nuova campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori".

Il resoconto della giornata su questo link

mentre su questo link la registrazione filmata degli interventi principali

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