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l'altro punto di vista

A San Lazzaro via libera all'edilizia "sconvenzionata"

 In tutti gli altri comuni gli interventi per dare una casa, anche piccola, a chi non l'ha si ricorre all'edilizia convenzionata, mentre a San Lazzaro di Savena (Bo) per chi vuole case da 120 metri quadrati di superficie calpestabile la giunta comunale ha inventato l'edilizia sconvenzionata (ma molto conveniente per il fortunato).

Nel 2005 la giunta comunale approvò, su proposta dell'assessore all'urbanistica Leonardo Schippa, una delibera (la n. 133 del 31 agosto delibera_giunta_133_2005.pdf Allegato_alla_DG_133_2005.pdf ) di modifica la convenzione urbanistica relativa ad un lotto di terreno (denominato azzeramento 53, lotto F) destinato alla costruzione di alloggi di edilizia convenzionata da una delibera del consiglio comunale. Gli alloggi di edilizia convenzionata devono essere venduti a prezzi più bassi di quelli di mercato.

Con la sua delibera la giunta comunale aderì, alla richiesta della cooperativa proprietaria del lotto, di "unificare due alloggi in un'unica unità immobiliare di superficie superiore a 95 mq", che è la superficie calpestabile massima prevista per gli alloggi di edilizia convenzionata. Quei 95 mq corrispondono ad un appartamento molto grande, che può essere composto da 3 stanze, cucina, ampio soggiorno, due bagni. Secondo i canoni regionali per l'edilizia convenzionata agevolata un alloggio di questa dimensione è idoneo ad ospitare una famiglia di 6 persone.

La richiesta di accorpamento dei due alloggi fu avanzata dalla cooperativa per "soddisfare esigenze abitative di una famiglia numerosa". La giunta ritenne "la richiesta meritevole di accoglimento in quanto tendente a risolvere una esigenza abitativa manifestatasi sul territorio". La cooperativa chiede, la giunta concedere: semplicemente, ma con la preziosa precisazione che l'alloggio derivante dall'accorpamento "necessariamente viene svincolato dagli obblighi convenzionali" 

Per chiarire questa situazione ho rivolto una interrogazione (interrogazione_alloggi_cicogna.pdf ) alla giunta comunale per conoscere la ragione per cui la decisione di accorpare due alloggi di edilizia convenzionata in uno di edilizia sconvenzionata non fosse stata sottoposta all'approvazione del consiglio comunale, come sarebbe stato necessario, visto che solo il consiglio comunale poteva dare una nuova destinazione d'uso urbanistico al lotto che esso aveva destinato ad alloggi di edilizia convenzionata, modificando così la precedente delibera di Consiglio Comunale (Delibera_Consiglio_n93_del1997001.pdf Delibera_Consiglio_n93_del1997002.pdf Delibera_Consiglio_n93_del1997003.pdf per capricci dello scanner la delibera è stata divisa su tre files di due pagine).

Inoltre, chiedevo di sapere se il venire meno dei vincoli convenzionali sull'alloggio derivante dall'accorpamento implicasse  che esso fosse venduto a un prezzo superiore a quello di convenzione, con un indubbio e rilevante vantaggio per la cooperativa venditrice, oppure che fosse venduto a prezzo di convenzione ma che l'acquirente potesse venderlo a prezzo di mercato (se il vincolo convenzionale non fosse stato eliminato anche l'eventuale vendita successiva da parte del venditore deve essere fatta alle condizioni della convenzione), con un guadagno non indifferente, nel primo caso per la cooperativa e nel secondo per l'acquirente.

Infine, alla giunta ho chiesto quanto grande fosse la famiglia a cui stava stretto un appartamento di 95 mq. di superficie calpestabile e quanto grande è diventato l'appartamento derivante dall'accorpamento di due. 

Il sindaco Marco Macciantelli nel rispondere all'interrogazione (audio risposta), non ha spiegato perché ha deliberato la giunta e non il consiglio comunale, ma ha svelato che la "famiglia numerosa" era composta da 5 personeMolte famiglie di questa dimensione farebbero i salti mortali se potessero vivere in un appartamento di 95 mq. di superficie calpestabile. Dall'accorpamento dei due alloggi ne è stato ricavato uno di 120 mq. di superficie utile, un signore appartamento adeguato, secondo i parametri regionali indicati sopra, per una famiglia di 8 persone.

Un appartamento con questa superficie calpestabile, ha una superficie complessiva, considerando cioè garage, cantina, terrazzi e tutti gli altri accessori, che può superare i 200 mq.: anche a prezzo di convenzione costa una barca di soldi e non è alla portata delle tasche di tutti. Rientra nelle politiche sociali del comune risolvere i problemi della casa anche di chi può farlo da solo a prezzi di mercato?

Nella sua risposta il sindaco ha informato il consiglio che la cooperativa ha venduto il grande alloggio all'acquirente la prezzo di convenzione (che è più basso di quello di mercato), ma l'acquirente dell'alloggio di 120 mq. di superficie calpestabile non è tenuto a rivendere al prezzo di convenzione aggiornato, come devono fare tutti gli altri acquirenti. Il fortunato acquirente del grande alloggio può vendere a prezzo di mercato: una vantaggio che vale una fortuna. Complimenti al fortunato.

Ma quando la giunta deliberò (cosa che avrebbe dovuto fare il consiglio) l'accorpamento dei due appartamenti e accettò che il nuovo grande appartamento fosse acquistato a prezzo di convenzione e rivenduto al prezzo che vuole il suo acquirente, chiese anche agli acquirenti degli altri alloggi se la cooperativa avesse offerto anche ad essi di fare lo stesso "affarone"? 

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Commento

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Commento da Gianluca Roversi su 8 dicembre 2012 a 17:19

Purtroppo l'edilizia convenzionata è un altro modo per permettere ai costruttori di fare affari d'oro a spese dei cittadini:

appartamenti di bassa qualità rispetto alla media a prezzi di poco più bassi di quelli di mercato.

Impostata in questo modo la convenzionata non ha alcun senso.

Commento da Lorenzo Bolognini su 28 Novembre 2012 a 14:21

Questo non è altro che uno dei tanti episodi di cui l'assessore Schippa fa da portabandiera...! A me sembra giunto il momento che passi il testimone!!!

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