Noi Cittadini

l'altro punto di vista

Segnalo nella sezione fotografie
un album di immagini (n. 6) che restituiscono l'idea di come verrà trasformata la rotatoria\Decorati e la viabilità di accesso (viali Cavina\Vighi\Dozza) fino al Cimitero Polacchi\via Lidice

Ho inserito infine, per sola curiosità, alcune immagini reali (n. 3) reperite casualmente in rete,
mentre cercavo ulteriori informazioni sulla rotatoria Decorati

Nel relativo commento (che riporto in sintesi) si fa rifermento a rotatorie esistenti nella città di Caen (Francia), dove, per gli attraversamenti delle rotonde stradali da parte del locale Tram su Gomma, sono state attuate soluzioni più semplici e più economiche.
Nelle immagini della periferia della città si vede come il Tram sur Pneus prodotto dalla Bombardier tagli in due le rotonde che incontra sul proprio tragitto
I tram, secondo quanto affermato, non devono rallentare perchè hanno la precedenza su tutti gli altri veicoli

Paolo

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Già le domande sorgono spontanee, direbbe Lubrano, perchè si scelgono soluzioni così costose

e, aggiungo, con altrettanto costosi costi di reversibilità, quando sono a disposizione soluzioni più economiche?

Due sono le opzioni (ovviamente dal mio punto di vista, attendo altre proposte) o "ci fanno": i progettisti non si sono presi la briga di studiare il problema; oppure "ci sono": con lavori più costosi il progettista vede moltiplicarsi il compenso, in più le imprese esecutrici sono contente (se poi sono amiche i contenti sono di più)


Anche io in giro per l'Europa ho visto delle soluzioni simili a quelle della foto "clip036", che prevedono cioè il passaggio del tram (in questo caso su binari) in superficie anziché nel sottosuolo. Questa soluzione è senza dubbio più economica, ma prevede anche una maggiore disciplina da parte degli automobilisti, che devono sempre dare la precedenza al mezzo pubblico che taglia la rotonda. Peraltro, nella foto di esempio che allego si veda come all'interno della rotonda sia prevista anche la pista ciclabile (anello più esterno, più stretto e di colore rosso). Una volta inseritisi in rotonda nello spazio riservato (e secondo i criteri della precedenza previsti anche per gli automobilisti), i ciclisti mantengono la precedenza rispetto alle autovetture fino a quando non abbandonano la rotonda MA anche loro la devono sempre lasciare al tram di passaggio. Verrebbe da pensare che sia una soluzione che crea ingorghi all'interno della rotonda ma so per certo che è funzionante da almeno 30 anni e che non provoca particolari problemi alla circolazione di nessuno dei tre mezzi sopra descritti (tram, auto, bici). Certo, da automobilista (e mi ci metto per primo...), bisognerebbe cambiare l'approccio alla rotonda, senza scambiarla per la Rivazza o la Tosa... ;-)

Am Stern.tif

Per chi ha voglia di documentarsi sul Civis come progetto nel suo complesso, segnalo questo thread presente da 2 anni nel blog di Grillo:
http://www.meetup.com/grillibologna/boards/thread/3567183/0/
Bisogna munirsi di tempo e pazienza perché lo scambio di informazioni e di opinioni (alcune dettagliate altre più superficiali e polemiche) è molto denso.
Fortunatamente la rotonda del cimitero dei polacchi non è una zona che frequento in auto,
ma ci sono amici che mi stanno raccontando che è un delirio, code allucinanti su tutte le direzioni.
Questa mattina sembra ci fossero addirittura 8 vigili, forse esageravano, ma se non erano 8 erano almeno almeno 5.
C'è qualcuno che è in grado di farmi un riassunto veloce su come e perché si è arrivati a questa scelta e di chi sono le responsabilità?
Vorrei cogliere l’occasione di questi recenti dati, riflessioni e leciti dubbi per condividere una serie di riflessioni sortemi nel corso della vicenda Civis, anche alla luce di utili e preziosi scambi di opinioni con altri cittadini, avvenuti in più occasioni.

Come ho avuto già modo di affermare altrove, a mio avviso i disagi come quelli recenti relativi alla viabilità presso la rotonda Decorati sono aspetti negativi ma temporanei di cui occorre tenere conto quando si realizzano delle grandi opere, come nel caso di questo fantomatico Civis. Pur comprendendo quindi i malumori per i disagi che ne derivano (anche io mi snervo e mi sento danneggiato se mi trovo incolonnato o bloccato in uno di questi cantieri, con i vigili che mulinano a mille le loro palette, i gas di scarico che mi riempiono i polmoni e le lancette dell’orologio che scorrono), trovo tuttavia anche che a volte bisogna riuscire ad essere lungimiranti e capire che il disagio di oggi potrebbe essere un beneficio domani.

Il problema quindi non è criticare a tutti i costi i _singoli_ cantieri (certo, l'assoluta staticità operativa di settembre-ottobre 2007 a San Lazzaro è stato un fatto assolutamente deprecabile e irrispettoso nei confronti della cittadinanza e dei contribuenti), quanto piuttosto valutare e criticare la validità dell'opera nel suo _complesso_.
Cioè, personalmente sono propenso a sopportare certi disagi (se ragionevoli e ben gestiti da chi esegue i lavori) purché io sia certo che l'opera che li crea può valerne la pena. Ma nel caso del Civis, i dubbi permangono; fino a due anni fa non se ne sapeva quasi nulla (salvo il nome) e ora che le informazioni si sono diffuse (non certo grazie all’opera informativa delle varie PA), il progetto, già in origine controverso, ha perso ulteriormente di validità: prima con l'accorciamento della tratta nella parte ovest di Bologna (leggi: il mezzo non copre più il servizio sull’intero asse est-ovest di Bologna tra S. Lazzaro e Borgo Panigale)), poi con la messa in discussione della guida ottica (leggi: i costi derivanti dalla tecnica “innovativa” non sono più giustificati), quindi con le ventilate ipotesi di modifiche al tragitto residuo all’interno della parte storica di Bologna (leggi: non si verificherà più il risparmio di tempo previsto nella percorrenza), in seguito con le giuste critiche al caos generato dalle nuove segnaletiche orizzontali (leggi: il progetto intacca la sicurezza del traffico stradale), ecc. ecc.
Ecco, a mio avviso è su questi aspetti più complessivi che occorre ragionare e muovere delle critiche, e non sul singolo disagio di un singolo cantiere (che potrebbe verificarsi anche se il progetto fosse estremamente valido e utile per la futura viabilità di Bologna e dintorni).

In quanto alla paternità e alla responsabilità di certe scelte tecniche e progettuali (come quella della soluzione sotterranea della rotonda), non sono in grado di dire su chi queste ricadano (l’iter è stato ampio e lungo e occorrerebbe studiarsi carte su carte) né se le scelte sono il prodotto di ragionamenti urbanistici ben ponderati o piuttosto di deprecabili speculazioni e accordi sottobanco. Da un lato, non sono convinto che tutti i progettisti e costruttori siano corruttori né che tutti gli amministratori pubblici siano corrotti; dall’altro, però, la poca chiarezza e trasparenza che il cittadino comune ha percepito finora su questo progetto giustifica ampiamente un certo diffuso scetticismo.
Tuttavia, anche in questo caso converrebbe cercare di fare delle distinzioni, senza generalizzare. Mi chiedo ad esempio se certe critiche siano veramente rivolte a uno specifico aspetto concreto o se risentano piuttosto della generale comprensibile arrabbiatura di fondo per non essere stati interpellati come cittadini dalla PA su scelte così importanti, gravose e radicali (come avviene invece altrove, dove certe scelte urbanistiche sono veramente "partecipate"). Cioè, venendo al caso concreto e specifico della rotonda Decorati, proviamo a metterci tutti la mano sul cuore e a chiederci: “Se, anziché l’interramento, il progetto iniziale avesse previsto un taglio in superficie della rotonda da parte del mezzo, o addirittura un suo inserimento nel tragitto a semicerchio, troveremmo veramente questa soluzione alternativa più consona e soddisfacente?” Forse sì, ma forse anche no. Allo stato attuale non lo sappiamo. Quindi non siamo certi che la soluzione dell’interramento sia la peggiore. Però è anche vero che, se fossimo stati interpellati in merito e con a disposizione le sufficienti informazioni, almeno avremmo potuto contribuire di persona a maturare questa scelta importante(*). E invece la scelta ci è stata fatta piovere dall'alto con sotterfugi e disinformazione. Ed è questo - al di là di tutti gli elementi tecnici pro e contro - l'aspetto veramente più criticabile e che più amareggia, sconforta e ingastrisce le persone. Questo modo di far politica e di gestire la cosa pubblica. Ma il “Palazzo” non lo capisce (o fa finta di non capirlo).

(*) Problema di merito che peraltro si ripresenterà anche su altre questioni di rilievo come ad esempio la rotonda Poggi-Emilia e ancora più l’ipotetico terzo asse stradale di sbocco su Bologna.

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