Sicurezza, è necessario il coordinamento provinciale

[noi cittadini]

Crediamo sia necessario esplicitare di chi siano le competenze sulla sicurezza e la questione appare abbastanza chiara visto che le leggi attribuiscono la competenza esclusiva al ministero dell’interno, gli enti locali però non restano esclusi anzi una specifica legge (L121/81) ha istituito il “Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica”, un organo coordinato dal Prefetto. Questo comitato viene convocato dal prefetto o dal Sindaco della città capoluogo “per la trattazione di questioni attinenti alla sicurezza della comunità locale o per la prevenzione di tensioni o conflitti sociali che possono comportare turbamenti dell'ordine o della sicurezza pubblica in ambito comunale”.

Alla luce di quanto sta accadendo nel nostro Comune (e in buona parte della Provincia) in questi ultimi mesi consigliamo una convocazione urgente di questo comitato.
La questione però appare ancor più preoccupante: è di qualche settimana fa la pubblicazione del “Sole 24 Ore” della classifica sui reati denunciati nelle province italiane che vede l'Emilia-Romagna piazzare due città sul podio Rimini (secondo posto) e Bologna (al terzo). È stato anche pubblicato un interessante studio, elaborato dalla Fondazione Leone Moressa di Mestre (partner, per quanto riguarda gli studi sociali, del più famoso CGIA Mestre) sul “rischio banlieu” delle città italiane e, altro primato non certo positivo, Bologna risulta il comune più a rischio visto che presenta i parametri di studio più negativi, sopra tutti la differenza reddituale di 11 mila euro tra i più ricchi e i più poveri.

Sarebbe bene quindi che Sindaco (Merola) e Prefetto invece di continuare a discutere sulla vicenda tutta politica dell’inutile registro dei matrimoni all’estero, che non sposta di una virgola l’attuale ordinamento del diritto di famiglia (né in un senso né nell’altro), si occupassero di cose di loro competenza e soprattutto di maggior interesse per i cittadini.

Per quanto di competenza della nostra amministrazione comunale riteniamo che sarebbe significativo aprire il prima possibile il tavolo di confronto sul tema convocando tutte le parti sociali coinvolte, dai semplici cittadini, ai commercianti alle forze dell'ordine, per concordare iniziative pratiche ed informative.