MANIFESTAZIONE IN PIAZZA BRACCI Lunedi 30 settembre 2013

[Fabio Cristiani]

Lunedì 30 settembre, in una giornata risparmiata dalla prevista pioggia, a San Lazzaro di Savena i cittadini sono scesi in piazza Bracci per manifestare contro il Piano Urbanistico per Idice e Mura S. Carlo, nelle cui campagne l'amministrazione comunale intende consentire l'edificazione rispettivamente di un nuovo quartiere di 636 appartamenti in 53 palazzi con torri da 7 - 8 fino a 9 piani (Fonte Doc. ufficiali approvati PUA Comp. ANS C.3 (sub c/d) Loc. Idice – Palazzetti – Arch. Pacciardi e Tamburin – aggiornato al novembre 2012)  ed altri insediamenti nelle aree rurali nei pressi di Via Galletta.

Come già avvenuto in occasione della precedente manifestazione del 4 giugno scorso, la cittadinanza é stata invitata nuovamente ad esprimersi dalla Lista Civica Noi Cittadini, che su questi progetti sta portando avanti un acceso confronto con l'amministrazione incontrando l'appoggio convinto di fascie sempre più ampie della popolazione sanlazzarese.

E proprio ai cittadini si rivolgeva questa pacifica serata di happening e di informazione (fra torte fatte in casa, vino e succhi di frutta), per dare loro la parola prima che decisoni non condivise incidano irreversibilmente sul territorio.

Tra i banchetti organizzati dalla Lista Civica, si sono ritrovate alcune centinaia di cittadini sanlazzaresi, (fra i 3 e 400), provenienti da ogni parte della cittadina, che con la loro presenza hanno manifestato la volontà di contrastare un piano che priverà la comunità tutta di pregiate aree naturali a vocazione rurale poste ai confini delle colline e del parco dei gessi, tra le vie Fondé, Palazzetti e Conti (Idice) oltre che Galletta e Scuole Farneto (Mura S. Carlo). Terreni pregiati non soltanto da un punto di vista paesaggistico e di benessere collettivo, ma anche perchè preposti alla ricarica delle falde acquifere che sottostanno in tutta l'area.

Una piazza affollata, vociante che, sempre civile ed educata, che non ha risparmiato cori di dissenso rivolti al “palazzo” in coincidenza dello svolgimento del Consiglio Comunale, obbligando Consiglieri e Sindaco ha prendere atto della reale presenza di un ampio movimento di contrarietà alle scelte fatte in materia di urbanistica.

Dopo l’intervento di Alberto Piras, che ha spiegato le ragioni dell'opposizione al piano e l’impatto che questo avrà per gli equilibri sul territorio di San Lazzaro, quasi tutti i presenti si sono incamminati verso il portone del Palazzo Comunale per varcarne l’ingresso, salire gli scaloni e sfilare nella Sala del Consiglio.

Una volta tornati in piazza sono seguiti altri interventi in cui ci si domandava se a San Lazzaro avesse ancora senso prolungare l’egemonia politica di un blocco partitico (locale PD) che nelle scelte più importanti non ascolta le reali sollecitazioni della cittadinanza.

Dalla piazza si chiedeva altresì conto all’opposizione di allora (locale PDL) dove essa fosse stata quando la maggioranza promuoveva e votava questo Piano Operativo Comunale, del perchè essa non vi si fosse opposta con decisione e del perchè non fosse scesa ad informare i cittadini di cosa stava avvenendo sulla loro pelle.

Comportamenti politici che da una parte impongono riflessioni a chi, seppure vicino alla maggioranza, non crede più in atteggiamenti ostinati ad oltranza.

Silenzi che invece, dall’altra parte, pongono domande a chi allora in buona fede sosteneva quella compagine sbandierata come “la naturale contrapposizione alla sinistra”.

Qui a San Lazzaro l’unica opposizione a questo sventurato piano l’ha condotta e la conduce Massimo Bertuzzi con la Lista Civica Noi Cittadini che si è formata dalla spontanea aggregazione di cittadini, uniti per riprendere voce nelle istituzioni.

Tenaci volontari che in ogni occasione utile hanno cercato di informare nel modo più capillare possibile, di cosa succeda dentro al “palazzo” e di fare avere la parola ai cittadini.

Parola che, quando l’hanno avuta, i cittadini non hanno esitato ad usare per dire chiaramente no a progetti anacronistici che vedono la crescita nell’edificazione di nuovi quartieri nonostante in giro si registri un numero elevatissimo di case nuove invendute e fantasmi di cantieri falliti.

I cittadini hanno chiaramente detto “no” alla distruzione di fertile territorio agricolo, dando espressione anche a visioni culturali diverse, che riguardano una nuova economia smarcata dalla crescita di certi consumi non più sostenibili, che mirano a proteggere il territorio e le risorse finite ed esauribili, ma anche a tutelare l’ambiente, a valorizzare maggiormente l’agricoltura, il recupero e la riqualificazione delle aree dismesse per ricostruire (lì sì!) nuove case in linea con l’uomo e con l’ambiente.

Alle precedenti assemblee pubbliche, i cittadini informati, questo “no” l’avevano già hanno detto chiaramente anche al sindaco, insistendo sul fatto che non volevano cedere territorio naturale per nessuna contropartita e che un tale scempio non rappresentasse l’interesse della comunità.

Un no forte che più volte è stato ripetuto anche qui, in coro, da tutta la piazza.

L’immagine di un lungo corteo, allegro e rispettoso, di intere famiglie con bambini, che ha preso a salire le scale e sfilare in massa con cartelli e bandiere nella Sala di Consiglio davanti a Consiglieri e Sindaco, rimarrà sicuramente la testimonianza più significativa di questa giornata speciale. Grazie a tutti coloro che l’hanno resa possibile!

[Lorenzo Bolognini]

Grande Fabio, ottimo resoconto!