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l'altro punto di vista

Depositati i ricorsi dei costruttori, che succede ora?

Dopo il deposito dei ricorsi bisogna rimettere in discussione la cancellazione dell'intervento di Idice? No, almeno per ora. Che gli attuatori si rivolgessero al TAR per annullare la delibera che ha cancellato La Colata era cosa certa, d'altra parte parliamo di un intervento del valore di centinaia di milioni di euro contro il costo di un ricorso al tribunale amministrativo che si aggira intorno a qualche decina di migliaia quindi, per chi si è visto cancellare l'operazione, il gioco vale abbondantemente la candela.

Che succede adesso? Il TAR dovrà pronunciarsi sulla legittimità della delibera decidendo quindi se accogliere o meno i ricorsi e, di conseguenza, se annullare o meno la delibera stessa. Da parte nostra pensiamo che non ci siano nella maniera più assoluta motivi per i quali il Tribunale si pronunci in tal senso, anche in ragione degli svariati pareri rilasciati da avvocati specialisti in materia. Si potrebbe dire che anche i costruttori si muovono a seguito di pareri legali, certo, ma torniamo sempre al punto precedente: anche se la possibilità che il ricorso possa essere accolto è molto vicino allo zero il costo dello stesso è irrisorio rispetto agli interessi in gioco.

Ma se il TAR dovesse accogliere la richiesta quanto rischia di dover pagare il Comune? Intanto bisogna premettere che la questione, in qualsiasi modo decida il Tribunale, passerà al Consiglio di Stato per l'appello. Anche nel caso in cui il ricorso si chiudesse a favore dei ricorrenti è altamente improbabile che vengano accolte le loro richieste milionarie (sui giornali si parla di cifre superiori ai 400 milioni). Tutt’al più il Tribunale potrebbe annullare la delibera e i terreni potrebbe recuperare i loro indici edificatori: in quel caso il Comune potrebbe essere costretto a rifondere le spese e al pagamento di una indennizzo calcolato per un eventuale ritardo sugli inizi dell'intervento. Non dimentichiamo comunque che uno dei costruttori è fallito e un altro non se la passa certamente bene.

Ritengo quest'ultima ipotesi remotissima se non impossibile, prima di tutto perchè il ricorso avrebbe dovuto presentarlo il Consorzio, visto che è con esso che il Comune aveva stipulato il contratto. I costruttori, invece, si sono costituiti individualmente: questo la dice lunga sulla affidabilità e credibilità del Consorzio stesso. Si tratta poi di capire come mai il Consorzio stesso non sia riuscito a trovare le coperture fideiussorie necessarie. Benché una società fosse sull'orlo del fallimento (come poi è successo) gli altri costruttori tranquillamente avrebbero potuto far fronte pro quota alla copertura mancante: in fondo mancavano due milioni su un totale di tredici… Perché allora (come segnalò anche un rappresentante dell'associazione costruttori sulla stampa) il Consorzio non si è fatto carico di coprire la differenza visto che poteva benissimo farlo?

Il Consorzio aveva inoltre la possibilità di presentare una rimodulazione dell'intervento per ridefinire tempistiche e quantità. Anche questa possibilità non è stata utilizzata, perchè?

Su tutto comunque rimane la questione centrale il Consorzio è inadempiente e l'Amministrazione non poteva certo dare corso ad un contratto con una società che si è dimostrata completamente inaffidabile.

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