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A Rastignano al via l'ennesima incompiuta all'italiana

Al via la “soluzione” del Nodo di Rastignano, dal 1991  questo titolo ricorre sulla stampa più o meno ogni due anni e ogni qualvolta veniamo chiamati alle urne.

Puntuale come la morte è tornato il titolo, e forse questa volta partono anche i lavori, ma partono (se partono) all'italiana, ovvero: i lavori partiranno ma sappiamo da subito che l'opera rimarrà incompiuta, avremo quindi l'ennesima strada che finisce nel nulla in attesa di fondi per il suo completamento.

Proprio nel nulla a dire il vero no perché lo stralcio della fantomatica “soluzione” termina con uno svincolo a livelli sfalsati proprio al limitare del parco dei gessi, un super raccordo a tre bracci collegato ad una strada locale che vede il transito di qualche decina di residenti al giorno.

Poco meno di 28 milioni di euro dall'impatto pressoché nullo sul miglioramento della circolazione sulla via Nazionale Toscana (ma ad impatto altissimo sul paesaggio), e si perché per raggiungere la super bretella nel parco sarà necessario passare sotto lo stretto sottopasso ferroviario di via Valverde e le tortuose e strette strade che collegano la zona residenziale di Pianoro con via M. Teresa a S. Lazzaro, morale i TIR e tutti i mezzi pesanti continueranno a transitare nell'area urbana dell'ex statale, e non solo anche buona parte del traffico automobilistico continuerà a percorrere l'attuale tracciato visto che le strade che portano al raccordo non possono sopportare altro che un tipo di traffico strettamente locale.

A quanto i lavori del secondo stralcio? Ovviamente essendo in Italia a nessuno è dato saperlo, questa è la risposta dell'assessore Colombo ad una interrogazione de consigliere Carella in merito ai lavori: “Ovviamente per la realizzazione del secondo stralcio della Variante alla SP 65 della Futa (dallo svincolo di Rastignano verso sud fino alla località Ponte delle Oche), che sarà a carico della Provincia di Bologna e che completerebbe l’opera risolvendo definitivamente il problema, occorrerà procedere con il reperimento di ulteriori risorse".

Insomma se sono passati vent'anni per far partire i lavori di un'opera a fondi stanziati quanti anni occorrerà far passare prima che possa essere completata visto che debbono ancora “procedere al reperimento di ulteriori risorse”?

Perché spendere milioni in opere inutili e devastanti come il supersvincolo inutile nella collina?

Perché non partire solo quando tutti i fondi sono stati reperiti?

Domande alle quali in Italia purtroppo è inutile attendere una risposta.

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