Noi Cittadini

l'altro punto di vista

Novembre 2014

                                                                                                                 

   ATTIVITA' CONSILIARE:       LE NOSTRE PROPOSTE

PROGETTO "DEA MINERVA"

Di cosa si tratta

È un’iniziativa, attiva ormai dal 2012, del Comune di Savignano sul Panaro che, grazie alla collaborazione tra alunni e genitori, Istituzioni Scolastiche e Amm.ne Comunale, ha permesso di migliorare l’ambiente, le scuole e l’intero territorio. In pratica si tratta di una raccolta differenziata di qualità, su base volontaria, realizzata all’interno degli istituti scolastici, grazie all’introduzione di apposite macchinette compattatrici, secondo la vigente normativa (D.L. 152/2006).

 Dopo lo svolgimento di attività formative su cosa e come raccogliere, la gestione dei punti di raccolta realizzati dall’Amministrazione presso le scuole è stata affidata ad alunni, ad ecovolontari, a genitori e a personale sia comunale che della ditta fornitrice delle compattatrici. In un primo tempo ci si è limitati alla raccolta del PET, ossia del materiale plastico largamente impiegato nella realizzazione di bottiglie per acqua e bibite, per poi passare nel 2013 a ulteriori tipologie di materiali plastici (PE-HD e PP), alla carta/cartone, all’alluminio e alla banda stagnata/cromata. Con periodicità giornaliera il materiale conferito è stato rimosso dalle macchine per essere messo in riserva in un unico punto di raccolta dal quale, con periodicità mensile, è stato ritirato a cura di aziende raccoglitrici autorizzate. Attualmente ogni punto di raccolta presso le scuole è predisposto per il conferimento da parte di alunni, genitori e cittadini che intendano sostenere l’iniziativa.

Quali vantaggi

Rafforzare negli alunni, e tramite loro nei genitori, la consapevolezza che l’ambiente è un bene da tutelare e che è importante acquisire comportamenti corretti, sia nella scuola che nell’ambito domestico, per la raccolta differenziata dei rifiuti. Si è deciso di destinare alle scuole stesse l’intero ricavato della vendita del materiale conferito che nel biennio 2012/13 è stato pari a 8.600 euro. Le scuole non hanno fondi e per realizzare i progetti dell’offerta formativa gravano pesantemente sulle famiglie. Questa iniziativa ha quindi rappresentato un enorme sgravio consentendo di ridurre i contributi a carico dei genitori, che ormai si ritrovano a pagare per tutto. Attraverso l’acquisizione da una impresa locale delle macchine compattatrici si è data opportunità di sviluppo d’impresa e di lavoro locale. Infine, per effetto di questa nuova modalità di raccolta, integrativa a quella mediante i cassonetti stradali, si è realizzata un’economia di gestione riorganizzando la raccolta stradale: da un lato la necessità di una minor frequenza di svuotamento dei cassonetti per plastica e carta e dall’altro una diminuzione dei contenitori per l’indifferenziata.

La nostra mozione

Nella seduta del 30 settembre abbiamo presentato al Consiglio comunale di San Lazzaro la proposta di “importare” questa esperienza; l’idea è stata approvata a larghissima maggioranza (favorevoli, oltre a Noi Cittadini, PD, SEL, M5S contrari Forza Italia). Questo non vuol dire che il progetto potrà essere immediatamente attivato: ci sarà bisogno del coordinamento delle Direzioni Didattiche e poi la realtà sanlazzarese è un po’ più complessa rispetto a quella di Savignano. La disponibilità dimostrata è comunque una buona premessa.

Perché è importante

Oltre agli innegabili vantaggi immediati, pensiamo sia una iniziativa che, mettendo a sistema le risorse del territorio e coinvolgendo i cittadini, vada nella direzione che ci consenta di smettere di parlare di rifiuti e cominciare a parlare di recupero di materiali e di energie. Il conferimento di materiale riciclabile di qualità a soggetti terzi rispetto all’attuale gestore unico di rifiuti presente sul territorio comunale  (che essendo anche proprietario di un termodistruttore di rifiuti solidi urbani - questa è la denominazione ufficiale dell’inceneritore di via del Frullo - bisognoso di combustibile per essere produttivo, non può essere motivato più di tanto ad una raccolta differenziata efficace ed efficiente) potrebbe consentirci di passare dalla logica di rifiuto=problema a rifiuto=risorsa con innegabili vantaggi sia dal punto di vista della salute che di quello economico perché il ricavato della vendita di tali materiali, se la buona prassi prendesse piede e aumentasse di scala, potrebbe per esempio concorrere all’alleggerimento dei costi della TARI.

Fabio Cerè

Il materiale fotografico deriva dalla relazione del 18 ottobre 2014 - “Festa del dono e del baratto”

MOZIONE SULL'ENERGIA

La nostra mozione

Nella seduta del Consiglio del 30 ottobre abbiamo tentato di condividere una visione sul futuro energetico del nostro paese presentando in consiglio comunale una mozione che prendeva spunto da un appello di alcuni docenti universitari, lanciato a seguito del progetto contenuto nel decreto "Sblocca Italia" che prevede nuove trivellazioni di pozzi di idrocarburi. Lascio spazio alla lettura del sensato appello (vedi più avanti) e mi concentro invece sul commento alla discussione che si è svolta in consiglio.

La votazione si è conclusa con una non approvazione: a favore Noi Cittadini e MS5, astenuti Pd e Pdl. Purtroppo ciò che è accaduto durante la discussione è che il Pd, a mio avviso, ha difeso il decreto del governo per senso di appartenenza più che per reale convinzione: ci sarebbe piaciuto che, vista la natura esclusivamente dialettica e di principio del contenuto, avessimo potuto condividerlo insieme. Ritengo che, soprattutto in un ambito locale come il nostro, sia importante discutere nel merito delle questioni in maniera laica e non mediata dall’aderenza al proprio schieramento politico di appartenenza. La discussione, anche critica, di provvedimenti presi dal proprio partito ne rafforzerebbe, secondo me, la natura democratica e non ne metterebbe in luce alcuna debolezza. Spero quindi che in futuro si potranno svolgere dibattiti in questa direzione.

Alberto Piras – Consigliere

Estratto dalla lettera aperta del 16 ottobre 2014 al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi

Caro Presidente,siamo un gruppo di docenti e ricercatori dell’Università e dei Centri di ricerca di Bologna. In virtù della conoscenza acquisita con i nostri studi e la quotidiana consultazione della letteratura scientifica internazionale, sentiamo il dovere di esprimere la nostra opinione sulla crisi energetica e sul modo di uscirne.[...] I punti fondamentali dai quali non si può prescindere sono i seguenti:1) E’ necessario ridurre il consumo di energia, obiettivo che deve essere perseguito mediante un aumento dell’efficienza energetica e, ancor più, con la creazione di una cultura della parsimonia, principio di fondamentale importanza per vivere in un mondo che ha risorse limitate.2) La fine dell’era dei combustibili fossili è inevitabile e ridurne l’uso è urgente per limitare l’inquinamento dell’ambiente e per contenere gli impatti dei cambiamenti climatici. Ridurre il consumo dei combustibili fossili, che importiamo per il 90%, significa anche ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese[...].3) E’ necessario promuovere, mediante scelte politiche appropriate, l’uso di fonti energetiche alternative che siano, per quanto possibile, abbondanti, inesauribili, distribuite su tutto il pianeta, non pericolose per l’uomo e per l’ambiente, capaci di colmare le disuguaglianze e di favorire la pace.4) Le energie rinnovabili non sono più una fonte marginale di energia, come molti vorrebbero far credere: oggi producono il 22% dell’energia elettrica su scala mondiale e il 40% in Italia, dove il fotovoltaico da solo genera energia pari a quella prodotta da due centrali nucleari.5) La transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sta già avvenendo in tutti i Paesi del mondo. In particolare, l’Unione Europea ha messo in atto una strategia basata sui punti sopra elencati (il Pacchetto Clima Energia 20 20 20, l’Energy Roadmap 2050).[] Purtroppo la Strategia Energetica Nazionale, che l’attuale governo ha ereditato da quelli precedenti e che apparentemente ha assunto, non sembra seguire questa strada. In particolare, il recente decreto Sblocca Italia agli articoli 36-38 facilita e addirittura incoraggia le attività di estrazione delle residue, marginali riserve di petrolio e gas in aree densamente popolate come l’Emilia-Romagna, in zone dove sono presenti città di inestimabile importanza storica, culturale ed artistica [...].Il decreto è [....] in contrasto con le affermazioni di voler ridurre le emissioni di gas serra e, cosa ancor più grave, senza considerare che le attività di trivellazione ed estrazione ostacolano e, in caso di incidenti, potrebbero [...] compromettere un’enorme fonte di ricchezza certa per l’economia nazionale: il turismo. D’altra parte il decreto non prende in considerazione la necessità di creare una cultura del risparmio energetico e più in generale della sostenibilità ecologica [....].Il mancato apporto, quantitativamente marginale, delle nostre riserve di combustibili fossili potrebbe essere facilmente compensato riducendo i consumi e [...] mettendo in atto una campagna di informazione e formazione culturale, a partire dalle scuole, per mettere in luce i vantaggi della riduzione dei consumi individuali e collettivi e dello sviluppo delle fonti rinnovabili rispetto al consumo di combustibili fossili e ad una estesa trivellazione del territorio.L’unica via percorribile [...] consiste nella rinuncia definitiva ad estrarre le nostre esigue riserve di combustibili fossili e in un intenso impegno verso efficienza, risparmio energetico, sviluppo delle energie rinnovabili e della green economy.Nella speranza che si possa aprire un costruttivo dibattito sui problemi riportati in questo appello, con uno spirito di leale e piena collaborazione auguriamo a Lei e al Suo Governo un proficuo lavoro per il bene della Nazione.

Il Comitato Promotore

  

   SPECIALE     ELEZIONI     REGIONALI   

In occasione delle prossime elezioni regionali, NOI Cittadini ha deciso di mettersi in gioco costituendo, proprio come accaduto per la città metropolitana, una rete con le altre realtà veramente civiche della nostra regione. Dagli incontri svoltisi nel mese di settembre è nata la lista LIBERI CITTADINI.

La Lista Civica Regionale “Liberi Cittadini per l’Emilia Romagna”

 La lista nasce da un sogno di Giovanni Favia, Massimo Bertuzzi e Maurizio Mazzanti per creare una discontinuità con il governo PD della nostra regione. Vogliamo partire dal territorio, dalle realtà locali delle province dell’Emilia Romagna, ciascuna con le proprie problematiche, unendo le liste civiche presenti nei Consigli Comunali o semplicemente che lavorano in opposizione a scelte delle amministrazioni locali.Le liste civiche dell’Emilia Romagna, diversificate sul territorio, sono accomunate dalla volontà di sottrarre il dominio ai partiti, di far sì che i cittadini si riapproprino delle decisioni che influiscono sulla propria vita, come le scelte su sanità, istruzione, edilizia, viabilità, politiche energetiche, piccole imprese locali.

Ci accomuna la volontà di partire dal basso, dalle esigenze dei cittadini e non da logiche di partito. Siamo tutti comuni cittadini: alcuni con qualche esperienza politica, la maggior parte senza, che cercano a piccoli passi di cambiare il sistema, di riprendere in mano ciò che appartiene loro, senza dover rispondere ad interessi di sistemi ed apparati che li sostengano e chiedano qualcosa in cambio. Non dobbiamo niente a nessuno, perché nessuno ci finanzia e questo ci rende veramente “Liberi Cittadini”.Tra i molti punti comuni, condivisi da tutte le liste provinciali che hanno aderito al progetto, ci sono:

  • scuola e sanità pubbliche con servizi per il cittadino e non aziende mirate al profitto;- via la politica dalle ASL;-
  • stop alla cementificazione selvaggia ed al consumo di territorio;
  • energie rinnovabili;- riqualificazione edilizia;
  • taglio ai costi della giunta regionale e trasparenza amministrativa;
  • mobilità ciclabile;
  • riuso, riduzione e riciclo dei rifiuti;
  • investimenti per la prevenzione idrogeologica;
  • fondi di garanzia per l’accesso al credito delle imprese.

Non siamo “ex-grillini”, come i giornali ci dipingono in tono dispregiativo, ma comuni cittadini. Tra noi ci sono, è vero, ex-grillini ed anche ex-simpatizzanti M5S, ma la maggior parte dei nostri attivisti e candidati sono persone non legate - né ora né in precedenza - ad alcun partito, accomunate soltanto dalla voglia di cambiare il sistema ed il modo di fare politica.

Il nostro candidato Presidente è Maurizio Mazzanti, consigliere comunale a Budrio. Tra i candidati della provincia di Bologna ci sono due Sanlazzaresi, afferenti alla Lista Civica “Noi Cittadini”: Carlotta Gruppioni e Fabio Giovanardi.

Carlotta Gruppioni – Candidata

Intervista a Maurizio Mazzanti

Le prime questioni da affrontare da presidente della Regione?

Mi dedicherei a due questioni, una più simbolica e una concreta. Vorrei riavvicinare i cittadini al “Palazzo della Regione”, aprirne le porte per rendere veramente trasparente quello che è stato chiuso per troppi anni. La “Regione” è il luogo dove vengono emanati gli strumenti normativi e fatte le scelte che incidono sulla vita di tutti i giorni. La maggior parte dei cittadini invece non si rende conto di questa importanza e considera la Regione qualcosa di troppo distante.Sul fronte concreto inizierei a tagliare gli Enti inutili che costano molto e producono poco e niente e metterei ogni singolo euro risparmiato nella sanità, nel welfare, nelle politiche del lavoro, che sono le vere urgenze da risolvere.

Cosa non va in Emilia Romagna oggi? Cosa ci lascia in eredità Errani, nel bene e nel male?

L’Emilia-Romagna è una Regione bloccata non solo per la crisi. La gestione troppo lunga di Errani ha lasciato un’eredità pesante: una regione divisa da un modello policentrico che ha frammentato e messo in competizioni territori che invece dovevano unirsi per far fronte a una competizione nazionale e globale. Penso alle Fiere e agli aeroporti che facendosi una lotta reciproca hanno avvantaggiato realtà extra regionali. Si è voluto dividere per meglio controllare e quando ci si è accorti di questo era ormai troppo tardi. Da portare sicuramente avanti è lo sforzo per mantenere un alto livello di welfare, che ha sempre caratterizzato questa Regione, ma che deve passare attraverso l’eliminazione di sprechi e inefficienze che possono mantenere e migliorare il livello di assistenza sanitaria che abbiamo oggi.

Lavoro e crisi delle imprese: idee per far ripartire la regione?

Il lavoro è una priorità che deve essere perseguita con il massimo impegno. Bisogna ridurre la burocrazia, garantire alle aziende un miglior accesso al credito, aiutare soprattutto le micro e piccole imprese ad accedere a finanziamenti e progetti europei e individuare percorsi per partecipare più facilmente agli appalti pubblici. Si deve poi intervenire sullo sviluppo e l’innovazione aiutando le aziende a utilizzare i fondi strutturali. Una parola chiave del nostro programma è “riqualificazione”, che vale anche per il sistema lavoro di questa regione: nel nuovo scenario scaturito da una crisi di sistema dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti esistenti per salvaguardare il lavoro.

Territorio e grandi opere: quali opere/infrastrutture servono?

Siamo totalmente contrari a progetti inutili e troppo costosi. Rispetto agli anni in cui le grandi opere viarie sono state pensate è cambiato il mondo. Si sono modificati i volumi di traffico, i modelli di distribuzione, le abitudini e le necessità. È anche ormai accettato da tutti gli esperti che il consumo di suolo va evitato. Il nostro è un terreno agricolo tra i più fertili del mondo e va utilizzato per la produzione alimentare, non per il cemento o per gli impianti a biomasse. Questa Regione ha cementificato troppo: occorre riqualificazione anche qui. Dobbiamo fare una cosa nel più breve tempo possibile, cioè terminare le infrastrutture esistenti e soprattutto metterle in sicurezza: penso ad esempio alla Trasversale nord incompiuta da quasi quaranta anni o alle condizioni precarie del tratto esistente della E55. Le risorse vanno piuttosto investite per riqualificare tutto il patrimonio edilizio scolastico che versa in condizioni spesso critiche.

Dissesto idrogeologico: come intervenire per prevenire quello che è accaduto a Parma?

Il territorio della nostra regione è complesso: una montagna fragilissima, una ampia rete fluviale in pianura, spesso con presenza di alvei pensili e troppi anni di mancata manutenzione e interventi hanno reso critiche troppe situazioni. Occorre sbloccare i finanziamenti già stanziati per singoli progetti, realizzare un piano unico regionale di intervento e decidere su quali priorità concentrarsi per evitare interventi a pioggia che non risolvono i singoli problemi. Bisogna anche evitare che risorse destinate a interventi di messa in sicurezza del territorio servano ad altri scopi come ad esempio la realizzazione di parti di infrastrutture viarie che non hanno niente a che vedere con la messa in sicurezza del territorio.

Post terremoto? A che punto siamo?

Bisogna ricordare, per essere precisi e non demagogici, che il terremoto è venuto tre giorni dopo l’entrata in vigore della nuova legge di riordino della Protezione Civile, con tutte le conseguenti carenze normative. Il sistema complessivamente ha retto grazie alle grande determinazione e voglia di ripartire dei cittadini emiliani con il massimo aiuto possibile degli enti locali. La grande difficoltà è per il ripristino dei centri storici a causa delle difficoltà di cantierabilità. Per noi è di assoluta priorità la totale messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico, che generalmente è datato e non possiamo mettere a rischio la vita dei nostri figli.

Renzi chiede alle Regioni di ridurre gli sprechi... è possibile? Come?

Renzi ha ragione quando dice che le Regioni possono risparmiare, perché vediamo benissimo che ci sono molti sprechi e inefficienze. Pensiamo solo agli enti inutili, alle nomine politiche, alla gestione degli appalti. Si possono reperire risorse anche importanti. Ma Renzi sbaglia quando chiede di togliere queste risorse regionali per chiudere dei buchi a livello nazionale. Quello che si risparmia a livello regionale deve essere utilizzato qui e non mandato a Roma. C’è allora un tema molto serio che è quello della riforma del titolo V: bisogna rivedere i rapporti tra Stato e Regioni e ridefinire i termini dell'autonomia regionale, anche in termini fiscali.

Paola Jalla

Maurizio Mazzanti -Candidato a Presidente

Nato a Bologna, 52 anni, sposato, due figlie.Si occupa di comunicazione digitale per una società di produzioni audiovisive e multimediali e insegna in un Ente di Formazione di Bologna.Abita a Budrio, in provincia di Bologna, dove ha cominciato ad occuparsi di politica nel 2009, quando è stato eletto nella consulta frazionale.Nel 2012 ha dato vita alla lista civica comunale “NOI per Budrio” candidandosi a Sindaco: con un importante 14% alle amministrative, sono stati eletti due consiglieri. Recentemente ha contribuito alla formazione della lista civica metropolitana di Bologna “Rete civica”, che si è aggiudicata una consigliera.

Carlotta Gruppioni-Candidata a Consigliera

Nata a Bologna nel 1968 da allora residente nel comune di San Lazzaro di Savena (BO). Laurea in Fisica, dottorato in Astronomia, post-dottorato all’Imperial College of Science and Medicine di Londra (UK), dal 2000 ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Per anni mi sono occupata dei problemi relativi alla scuola, sono stata per due mandati consigliere del secondo circolo didattico di San Lazzaro e ho fatto parte del comitato che si occupa dei problemi relativi alle mense scolastiche del mio Comune.Ho portato avanti diverse battaglie, relativamente ad esempio all’aumento di cibi biologici nelle scuole e ad altre problematiche, cercando di risolvere i problemi faticosamente, ma con tenacia. Ho visto le proteste dei cittadini rimbalzare contro muri di gomma, contro risposte vuote, politiche, spesso non argomentate. Queste risposte non sono state quasi mai seguite da fatti. Vorrei che questo modo cambiasse, che le Amministrazioni rispondessero veramente, con i fatti, alle esigenze dei cittadini. Vorrei che i cittadini si riappropriassero delle loro istituzioni. Sono una ferma sostenitrice di Scuola e Sanità pubbliche di qualità, con funzione unicamente di servizio e non di Azienda mirata al profitto.

Fabio Giovanardi-Candidato a Consigliere

Nato a Reggio Emilia nel 1968, ho vissuto a Bologna per 25 anni per poi trasferirmi nella frazione sanlazzarese di Idice nel 1999.Sono un libero professionista nel settore delle infrastrutture per il trasporto ferroviario.Partecipo come volontario a diversi progetti di “San Lazzaro in Transizione”, condividendone i principi nel cercare di traghettare la nostra società dall’attuale modello socioeconomico basato sullo sfruttamento eccessivo dei combustibili fossili (e di altre risorse finite) verso uno più sostenibile in termini ambientali, economici e sociali, basato sulle fonti di energia rinnovabile, sulla socioeconomia localizzata e sulla ricostruzione del sistema di rapporti tra gli uomini e con il nostro pianeta.Sono tra i fondatori della “Comunità Energetica” di San Lazzaro, il cui scopo è la tutela dell’ambiente, la diffusione delle fonti di energia rinnovabile e la produzione locale di energia. Ho aderito alla campagna nazionale “Legge Rifiuti Zero”, raccogliendo firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che consenta di far rientrare il ciclo produzione/consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta.Ho sostenuto diverse iniziative locali contro il consumo di suolo e a favore di misure di riqualificazione urbanistica. Aderisco spesso a iniziative ricreative, divulgative e di sensibilizzazione organizzate da diverse associazioni e realtà aggregative locali che promuovono la mobilità ciclistica e sostenibile.

Trovate l'elenco completo dei candidati sul sitowww.listalibericittadini.itsulla pagina Facebook della lista.

QUANDO SI VOTA?

Domenica 23 novembre 2014dalle 7 alle 23.

© 2024   Creato da massimo bertuzzi.   Tecnologia

Badge  |  Segnala un problema  |  Termini del servizio

Privacy Policy