Referendum comunale il problema è la “melina”

Finalmente i giornali riportano la notizia dell’avvenuta deposizione della richiesta di referendum sull’urbanistica, nell’articolo del Carlino il Sindaco assicura che il “Comitato dei garanti” verrà insediato durante il primo consiglio utile, sorvolando sul fatto che l’Amministrazione è inadempiente nei confronti del regolamento comunale sul referendum, il comitato dei garanti infatti doveva essere istituito ad avvio di legislatura.

Quello che importa però, come riportato sull’Informazione, è che venga garantita la possibilità ai cittadini di potersi esprimere sull’opportunità o meno di attivare la consultazione referendaria, di verificare cioè, attraverso la prevista raccolta di firme, se un congruo numero di sanlazzaresi (il regolamento prevede che siano almeno un decimo del corpo elettorale) ritenga o meno di sottoporre il piano urbanistico al giudizio popolare.

I tempi sono strettissimi in quanto la richiesta non poteva essere depositata prima dell’avvenuta adozione del POC e il referendum non potrà essere svolto dopo l’approvazione del POC stesso, in sostanza se l’Amministrazione da un lato tarda ad ammettere i quesiti referendari, e di conseguenza a far si che si possa iniziare con la raccolta firme, e dall’altro accelera con le procedure di approvazione del POC i cittadini di S. Lazzaro verranno privati di un fondamentale strumento di democrazia diretta.

È evidente quindi che, se l’Amministrazione sanlazzarese intende dare veramente voce ai cittadini, dovrà e soprattutto potrà fare in modo che la raccolta delle firme avvenga in tempi utili senza nascondersi dietro “meline” burocratiche”.