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l'altro punto di vista

 Riceviamo da Raffaele Lungarella autore del libro "L'affaire del'ex area OMB" e pubblichiamo

Dove osa Macciantelli

Macciantelli Marco è l’ex sindaco di San Lazzaro di Savena: è sceso di sella con le ultime elezioni amministrative del maggio 2014. L’ha sostituito Isabella Conti. Macciantelli ha pensato, forse, di poterne essere il pigmalione, ma la nuova sindaca l’ha deluso. Macciantelli aveva deciso di realizzare 600 alloggi su aree di 240 mila metri quadrati in aperta campagna nella frazione di Idice (chi non vuole le nuove costruzioni chiama l’insediamento “la colata” di Idice). Conti prende al volo l’occasione offertale dal fallimento di una delle cooperative che doveva costruire per tentare di cancellare la colata (ai posteri stabilire se senza quella occasione farebbe la stessa scelta).

Il proposito della nuova sindaca ha riempito giornali e telegiornali per le minacce che essa ha denunciato di avere ricevuto per farla desistere dal cancellare la colata, ed è diventata il cavaliere bianco contro l’edificazione selvaggia di cui vengono accusate le amministrazioni Macciantelli.

Ma Macciantelli non ci sta, a passare per cementificatore selvaggio. E, sul suo blog, pubblicala sua autodifesa https://marcomacciantelli.wordpress.com/2015/01/04/nessuna-edificaz....

Se qualcuno dovesse ritenerlo utile potrebbe approfondire quello che dice Macciantelli.

Poiché mi riguarda, per parte mia, mi limito a soffermarmi su una affermazione del vecchio sindaco: “Voglio ricordare che nel 2004, all’inizio del mio primo mandato, vi fu un’ampia discussionein relazione all’Omb, al termine della quale l’amministrazione ritenne di confermare la destinazione produttiva fissata dal Prg, piuttosto che procedere nell’ipotesi, avanzata dall’amministrazione precedente, di un cambio di destinazione d’uso a residenziale”.

Ci vuole un coraggio da truppe d’assalto per rivendicare il merito di avere evitato la speculazione edilizia della trasformazione in residenziale dell’area sulle quale residuavano i vecchi capannoni dell’Omb; il loro cambio di destinazione d’uso urbanistico avrebbe costituito una testa di ponte per, poi, rendere edificabile anche i terreni circostanti (la zona è la stessa della colata).

Nessuno ricorda l’ampia discussione sull’Omb all’inizio del suo mandato nel 2004. A meno che non se ne fosse discusso nella giunta comunale. In questo caso, però, la discussione oltre che ampia potrebbe essere stata anche accesa. Babbo Natale di quell’anno recapitò al sindaco una raccomandata A/R con le dimissioni dell’assessore all’urbanistica: quell’ampia discussione c’entrava qualcosa?

Di sicuro la decisione di confermare la destinazione produttiva dell’ex area Omb non fu presa nel 2004, ma oltre due anni dopo, come conseguenza della pubblicazione di un mio libretto

dal titolo L’affaire dall’area ex Omb (chi vuole può leggerlo su www.interessepubblico.info).

Macciantelli non riferisce delle discussioni che seguirono (mai pubbliche) alla pubblicazione di quel libro, forse perché, a ripensarci, ad un intellettuale quale egli è (lo dico senza ironia, ma come aggravante), più che confronti di idee e di posizioni diverse, richiamano alla mente processi politici di altri tempi.

Ma su questo, se l’ex sindaco vuole, possiamo tornarci. Per ora è sufficiente documentare che Macciantelli non può rivendicare come uno dei primi atti meritori dell’inizio del suo primo mandato amministrativo la mancata trasformazione in palazzi dei capannoni dell’ ex area Omb. Quando ormai la pubblicazione dell’Affaire aveva reso evidente che si trattava di una possibile speculazione, l’ex sindaco non aveva ancora rinunciato all’operazione.

Infatti, in una lettera del 21 ottobre 2005 al consigliere della lista civica Renzo Bronchi, Macciantelli scriveva:

"A seguito di un ottimo lavoro svolto dall'assessore Leonardo Schippa, esaminato e ritenuto dalla giunta una proposta aperta da rivolgere alla città e a tutte le forze politiche, intendiamo verificare se è possibile passare da 12.000 metri quadri di produttivo a una cifra residenziale pari a 6 mila, piu 1.500 metri quadri (il 20% dell'intervento complessivo, secondo gli indirizzi condivisi a livello provinciali) per gli alloggi pubblici in locazione temporanea (20-25 anni) e permanente".

Allora avevo concluso il mio pamphlet con un breve capitoletto dal titolo: Marco pensaci tu.

Ora gli dico: Marco ripensaci, prima di scrivere o, almeno, rileggi quello che scrivi, prima di pubblicarlo.

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