L'amministrazione comunale tra i tanti incarichi ha anche richiesto consulenze in materia di contratto di lavoro:
Riassunto delle consulenze conferite per la revisione del contratto decentrato e del fondo.
Con determinazione n. 699/08 è stata affidata alla società “Paideia” una consulenza per verificare la determinazione dei Fondi per le risorse decentrate, per un importo complessivo di € 4.560,00. Successivamente tale incarico è stato integrato due volte, con particolare riferimento alla costituzione del Fondo 2008, con determine n. 850/08 (importo € 1.920,00) e n. 886/08 (importo € 4.800,00). Complessivamente, la consulenza relativa al Fondo risulta, ad oggi, di
€ 11.280,00. La relazione tecnica conclusiva del primo incarico non è stata né consegnata né illustrata alle rappresentanze sindacali, nonostante lo scopo della consulenza fosse la “proposizione di pareri utili a garantire correttezza ed indicare possibili diversi percorsi di azione nella prossima tornata contrattuale”. Sembra quindi logico e corretto che tali pareri vengano messi a disposizione di entrambe le parti coinvolte nella contrattazione.
Parallelamente, sono stati affidati alcuni incarichi di consulenza relativi alla revisione dei contenuti del Contratto decentrato integrativo. Il primo incarico è stato affidato al dott. Barusso, con determina 484/08, per un importo di € 4.992,00. Tale incarico è stato integrato con determina 826/08, per un importo di € 3.595,00. L’importo complessivo dell’incarico al dott. Edoardo Barusso è quindi di € 8.587,00. Il disciplinare del secondo incarico prevede “attività di consulenza tecnica e di supporto al gruppo tecnico costituito e alla delegazione trattante”, ma tale attività era già prevista dal disciplinare del primo incarico, che prevedeva “eventuale supporto alla delegazione trattante di parte pubblica”. Non è chiaro, quindi, perché al prof. Barusso sia stato riconosciuto un compenso aggiuntivo per attività già previste e remunerate nel primo incarico. Inoltre, la lettura delle due determinazioni evidenzia come si tratti di un incarico dal contenuto unitario affidato in due momenti diversi, pertanto tale incarico - superando il limite complessivo di 5.000,00 € - doveva essere comunicato alla Corte dei Conti, cosa che non risulta sia stata fatta.
Infine, con determina 925/08 è stato affidato al prof. avv. Franco Carinci un ulteriore incarico relativo alla revisione degli istituti contrattuali, per un importo di € 8.400,00. L’importo complessivo delle consulenze sugli istituti contrattuali ammonta quindi a € 16.987,00. Nella premessa della determina si legge “che gli approfondimenti sin qui svolti non hanno portato a sufficiente chiarezza parte delle problematiche esaminate”, e ciò suona come affermazione implicita della sostanziale inutilità delle consulenze precedenti.
Complessivamente, per quanto riguarda gli istituti contrattuali e il fondo, sono stati conferiti in pochi mesi sei incarichi professionali, per un importo complessivo di € 28.267,00.
A proposito dell'ultimo incarico, quello al prof. Carinci, si legge che il suo oggetto è “la formulazione di un parere pro-veritate – e pertanto in forma di parere equidistante secondo i canoni della rigorosa logica giuridica – nel merito degli istituti contrattuali in dubbio di legittimità e segnatamente le seguenti indennità: per particolari responsabilità, per il miglioramento della qualità, di rischio e di disagio”. Le rappresentanze sindacali hanno subito sottolineato come sia del tutto evidente che un incarico legale finalizzato a un’interpretazione autentica non può che essere condiviso preliminarmente dalle parti. L’incarico al prof. Carinci non presenta questi requisiti, e rappresenta quindi una ulteriore consulenza resa alla parte pubblica. Inoltre, la decisione di attribuire questo incarico è stata presa il 9 ottobre (ma comunicata solo 20 giorni dopo!), alla vigilia di un ulteriore incontro della delegazione trattante nella quale la parte pubblica aveva dichiarato la volontà di proseguire il confronto. Da un lato si affermava la volontà di trattare, dall’altra si procedeva con atti unilaterali con l’obiettivo di imporre un’interpretazione che eliminasse ogni possibilità di contrattazione. In ogni caso, va notato che anche il documento dello studio Carinci non è stato reso noto.
Senza entrare nell'argomento specifico della contrattazione, che non conosco, mi pare strano che una amministrazione che conta una decina di dipendenti in forza all'ufficio personale, un dirigente, e sopra tutto un segretario comunale (che tra l'altro svolge le sole funzioni di segretario e non anche di direttore generale come avviene nella maggiorparte dei comuni) che ha come funzione principale la verifica di legittimità degli atti, debba spendere l'equivalente dello stipendio di un ulteriore dipendente solo per verificare a POSTERIORI se ciò che ha concordato con i dipendenti è legale o meno.
Pensarci prima?
Comunque mi pare che questa amministrazione stia dando, in troppi casi, ampia dimostrazione di una completa mancanza di rispetto degli impegni presi, prima con i cittadini, disattendendo ciò che si era impegnata a svolgere con il programma di mandato, e adesso con i dipendenti dell'ente, disapplicando parti contrattuali che aveva sottoscritto.